La tradizione birraria in Polonia è molto antica e risale al Medioevo. In quel periodo la birra era così diffusa, che la parola “piwo”(birra) significava letteralmente “napój”(bevanda).
Secondo alcune fonti a quei tempi la birra era bevuta addirittura più dell’acqua perché, grazie alla lavorazione, la si riteneva maggiormente sicura, a differenza appunto dell’acqua che conteneva numerosi batteri.
Gli stili di birra, che venivano prodotti in Polonia, seguivano per caratteristiche le influenze britanniche, baltiche e germaniche.
Il birrificio più antico riasle al XII secolo e lungo i secoli la birra non ha mai perso spazio nelle abitudini di consumo dei polacchi. La produzione e la distribuzione sono cresciute grazie al lavoro, come in altri Paesi del continente europeo, dei monaci e delle storiche fabbriche di birra.
Fino a giungere agli anni contemporanei, con lo sviluppo di produzioni, dai numeri decisamente maggiori, e da un fiorire di piccoli produttori artigianali.
Le tipologie più diffuse restano le Pilsner e le Lager, ma la creatività e la passione dei piccoli birrifici ha sviluppato una piacevole geografia brassicola, con microbirrifici indipendenti regionali, pub ed eventi molto popolari come il “Warszawski Festival Piwa” a Varsavia, la più grande e frequentata manifestazione di birre artigianali in Polonia. Da tenere in conto che la Polonia mantiene, riscoprendole, alcune birre dallo stile molto tradizionale e di conseguenza interessanti. Uno di questi è il “Grodziskie” che combina il gusto del malto di frumento affumicato, principalmente con legno di quercia, alla spinta ben definita e amara dei luppoli. Nella produzione brassicola polacca, possiamo distinguere anche la “Porter baltica” nata nel diciottesimo secolo proprio sulle sponde del Mar Baltico. Una birra scura di bel carattere, con malto e caramello, dai sentori pieni di frutta rossa e frutta secca. Intensa e di grande soddisfazione.
Differente ma non meno interessante, la Grodziskie, una birra di frumento, caratterizzata da bollicine brillanti e ben definite che possono ricordare quelle dei vini spumanti, tanto da meritare il nomignolo di “champagne polacco”.
Nel panorama della cultura della birra, la Poloniamantiene saldamente la terza posizione per consumi a livello europeo, con 93 litri pro capite.
Uno dei marchi più conosciuti è la Tyskie, che detiene circa il venti per cento del mercato domestico ed è prodotta nel birrificio Kompania Pivovarská di Cracovia.
Si stanno rapidamente moltiplicando i marchi di birre artigianali, che utilizzano materie prime, come i luppoli a filiera corta da territori specifici del panorama agricolo della Polonia. Tra gli altri possiamo citare la Kormoran, a Olsztyn, la Pracownia prodotta nel villaggio di Modlniczka, la AleBrowar di Lebork o la Browar Artezan nella città di Varsavia. Dal sapore deciso, ma elegante e piacevole la birra artigianale della Pomerania, prodotta dal birrificio Browar Amber di Bielkówko.
Nella città di Żywiec, viene prodotta una piacevolissima lager, dal sorso fresco e ben equilibrato nei sentori.
Quello che emerge è che la Polonia, con la sua grande tradizione brassicola riscopre e valorizza gli stili tradizionali, dando spazio e forza alla mano artigiana dei piccoli birrifici: i risultati dei prossimi anni, saranno certamente di grande gusto.