Il metodo della bassa fermentazione, attualmente il più diffuso, è nato nei primi decenni del secolo XIX e perfezionato nei primi decenni del secolo scorso. Con esso viene prodotto circa il 90% delle birre del mondo. Per la produzione di birre a bassa fermentazione, si utilizza il lievito Saccaromyces ceppo Pastorianus, che è attivo a temperature dai 6 ai 10°C. Si distingue per il deposito del lievito sul fondo dell’autoclave.
BIRRE DI
BASSA FERMENTAZIONE
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Lager
È il nome della famiglia che identifica tutte le birre a bassa fermentazione. Il suo nome deriva da «Lager» (deposito, cantina). Birra di bassa gradazione alcolica, tendenzialmente chiara.
Pils
Originaria di Plzen (Pilsen in tedesco). Vengono sfruttate le peculiarità di un’acqua povera di minerali e la finezza del luppolo della zona. E’ una birra di colore chiaro, dorato. Più amara della Lager, dovrebbe avere sempre un livello di IBU superiore a 33; ha un intenso aroma di luppolo (fiori freschi, erbacei) ed è molto frizzante.
Monaco
Da Monaco di Baviera, viene codificato come uno dei primi stili di birra a bassa fermentazione. Caratterizzata da tonalità ambrate, può raggiungere tonalità più scure (supera i 30 EBC) e pastosa. Ha un carattere maltato e profumi che ricordano la cioccolata, nocciole tostate e zucchero caramellato.
Dortmund
Dall’omonima città della Vestfalia, è una birra abbastanza corposa, compromesso tra le birre molto maltate della Baviera e le birre molto luppolate del nord della Germania.
Bock
Chiara o ambrata, si caratterizza da un profumo di malto spiccato e intenso, con sentori di cioccolato, frutta secca e liquirizia. È una birra corposa, a lunga persistenza che trova le sue origini nell’area germanico-alpina. Di questo stile esistono più varianti tra cui la Maibock, prodotta per le feste primaverili e la Dopplebock, anch’essa prodotta in primavera.