Specialità di montagna e ottime birre
La splendida catena montuosa del Nord Est, le Dolomiti, si distende con le sue celebri vette tra Veneto, Trentino, Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Ed è in queste terre che prosegue il nostro viaggio nelle specialità regionali italiane, accompagnate da ottime birre.
Nelle Dolomiti, regine delle nevi, sono diffuse ottime tradizioni gastronomiche con piatti tipici di grande gusto e ricette che invitano a condividere, magari al caldo di un rifugio, piatti di struttura e concreta sostanza. Una ricca cucina che, come siamo soliti fare, abbineremo a birre adatte, per corpo e piacere, ad accompagnare il clima invernale. Tra queste un posto d’onore proprio alle cosiddette “birre invernali” e alle speciali “birre di Natale”.
Iniziamo dalla Val Pusteria, con località come San Candido e angoli che paiono fermi nel tempo. Cucina altoatesina: ecco gli “Schlutzkrapfen” dei ravioli di pasta fresca a forma di mezzaluna con un gustoso ripieno di ricotta e spinaci cui vengono aggiunte patate e cipolla. Conditi con burro fuso rappresentano un ottimo inizio.
In abbinamento una tipologia di birra piuttosto particolare, quella “invecchiata in botte”. Queste birre passano un periodo tra sei e nove mesi in Barrique, una botte di legno da 225 litri che ha precedentemente contenuto un vino come il Porto, un distillato come il whisky o il rum. Il passaggio in legno dona alla birra caratteristiche gustative che riprendono i sentori dei precedenti “inquilini” della botte, regalando un sorso pieno, inteso e aromatico.
Anche la Val Venosta è un piccolo paradiso, dove si può soggiornare e pranzare in un tipico “Maso”. Sono fattorie a conduzione familiare dove trovare piatti e prodotti tipici a vero km zero.
In tavola dunque con la “Bauerngröstl”, padella alla contadina con patate, cipolla e carne di manzo, a seguire una ricetta antica che rispecchia il territorio, la “Zuppa di pane”, pezzetti di pane di farro che vengono mescolati con uova, sale e noce moscata per essere passati in padella nel burro caldo. Questo composto raffreddato viene poi immerso nel brodo e servito con erba cipollina.
Con il primo dei due piatti versiamo nel giusto bicchiere a forma di coppa, ampio e con stelo, una birra Trappista belga o francese. Sono birre prodotte rigorosamente all’interno di una Abbazia direttamente dai monaci o, quantomeno, sotto il loro diretto controllo, risalgono a secoli orsono e ancora oggi rappresentano una stupenda tradizione brassicola. La Westmalle Triple, prodotta nella omonima Abbazia in provincia di Anversa sin dalla metà del 1800, presenta un bel colore dorato e dai profumi fruttati e luppolati. Corpo intenso e pieno di grande eleganza e carattere. Con la zuppa, perfetta la “Trappistes Rochefort 6” riconoscibile dal suo tappo rosso. Questa trappista belga, dalla schiuma croccante, presenta toni dolci di miele e caramello, ben contrapposti ad una presenza amaricante e speziata. Le birre di Abbazia reggono perfettamente anche l’abbinamento con gli “Spatzle” gnocchetti verdi o bianchi, conditi, come vuole la ricetta tirolese, con panna e speck. Qui è perfetta, sempre dal Belgio la “Trappistes Rochefort Extra” dove le note agrumate e speziate reagiscono, nel sorso, all’intensità degli gnocchi.
Non si possono frequentare le cucine delle Dolomiti senza godersi un piatto che parla da solo: i “Canederli”. Quelli classici altoatesini, gli “Knödel” vengono preparati impastando formaggio, speck, prosciutto o fegato e serviti in brodo. Ottime anche le varianti con spinaci, o con rapa rossa. I Canederli trentini vengono anche serviti asciutti, conditi con burro fuso con accanto insalata di cavolo cappuccio. Da notare che i Canederli, sono detto “Chenedi” nella variante ampezzana. Quindi se siamo a Cortina li vedremo preparare con pan grattato speck, spinaci, lardo o formaggi e serviti in brodo caldo o con burro fuso.
Per questo primo piatti intenso e saporito, ma al medesimo tempo delicato nel boccone, preferiamo una birra meno rotonda, un sorso che rallegri e sgrassi il palato, come sa una “Blanche”. Restiamo in Italia con “La dama bianca” di Hibu, fresca nelle sue note di arancia amara e coriandolo, oppure con “Moretti la Bianca”, elegante e raffinata. Niente male anche una bella IPA di Lagunitas, India Pale Ale californiana dai profumi del bosco e note amare di grande fascino.
La nostra carrellata di gusti e sapori dolomitici, si chiude con un trittico degno del prossimo podio olimpico che vedrà Cortina D’Ampezzo protagonista con le piste delle Tofane. Sedici gironi di gare nel febbraio 2026 per portare questi territori montani al centro del mondo sportivo.
Ecco le tre medaglie. Partiamo da Cortina, con le “Patate all’ampezzana”; medesima materia prima per il “Tortel” della Val di Non, una frittella di patate perfetta per accompagnare affettati e formaggi locali e nominiamo lo “Stinco di maiale con patate al forno” trionfo di sapore e consistenza.
E tre birre sono pronte per venire portate a tavola con questi piatti: la rossa irlandese McFarland, una Bulldog Strong Ale, l’Inghilterra dal sapore inconfondibile e la “Moretti Gran Cru” ad alta fermentazione, dal fascinoso carattere. Perché l’Italia sul podio deve esserci!