La Fondazione Birra Moretti promuove un consumo sano e responsabile della birra: bere con piacere e moderazione, preferibilmente durante i pasti e coerentemente con lo stile alimentare italiano, è il segreto per apprezzare il gusto di una delle bevande più amate, nel rispetto di se stessi e degli altri.
Per assaporare al meglio il gusto di ogni tipologia di birra, un consumo responsabile è tutt’altro che da sottovalutare: momento e luogo ideali per bere concorrono al piacere, senza trascurare la quantità da concedersi.
La birra, pur essendo una bevanda mediamente a bassa gradazione alcolica, deve essere consumata con moderazione come qualsiasi altra bevanda alcolica, tenendo presente che, in alcuni casi, non bisogna assolutamente bere e che la legge stessa impone dei limiti di somministrazione e consumo di alcol, per esempio, alla guida.
Per consumo responsabile di alcol, si intende un’unica semplice regola applicabile a priori a tutti i consumatori: la modalità di consumo di alcol privo di rischi presuppone che si beva con moderazione, nel momento e nel luogo adeguato e sorretti da corrette motivazioni.
Bere senza sapersi controllare o nel momento, luogo o per motivazioni sbagliate significa bere in maniera non responsabile. Un uso dell’alcol non responsabile può comportare rischi anche gravi per la salute, per la loro sicurezza e per la loro convivenza civile.
Esistono categorie di persone (i bambini, gli adolescenti, chi assume certi farmaci, gli ex alcolisti) o particolari situazioni (il lavoro, la guida) e fasi della vita (la gravidanza) in cui il consumo di alcol, anche se moderato, può comunque costituire un pericolo e deve essere quindi totalmente evitato.
In Italia, diversamente da quanto accade nei Paesi anglosassoni o del Nord Europa, la cultura del bere alcolici è tradizionalmente moderata e legata ai riti del pasto o della socialità conviviale. Questo tipo di consumo, moderato e consapevole, e quindi responsabile, è del tutto compatibile con la vita personale e sociale delle persone.
La Fondazione Birra Moretti, nel rispetto di queste regole, promuove il consumo di birra a pasto in abbinamento al cibo, una corretta conoscenza delle diverse tipologie di stili birrari, dei loro abbinamenti ideali (a livello organolettico e nutrizionale) con i piatti della tradizione gastronomica italiana e non.
Un approccio culturale fondamentale per godere appieno della bevanda in modo completo e consapevole, nel segno della curiosità e della qualità, votato alla responsabilità e all’autoregolazione.
Gli effetti dell’alcol sull’organismo sono influenzati da numerosi variabili come il sesso, il peso, l’altezza, le condizioni di salute ed anche alcuni fattori genetici e ambientali. Contano anche il tipo di bevanda assunta, se a bassa o alta concentrazione di alcol, l’occasione di consumo (se a pasto o fuori pasto) e la modalità con cui si beve (a piccoli sorsi o tutto d’un fiato). Diverso è inoltre l’effetto di consumo di alcol in quantità moderate e distribuite nel tempo rispetto a bevute consistenti concentrate, per esempio, nel fine settimana. In ogni caso, esistono linee guida condivise dalla gran parte della comunità scientifica che indicano i limiti entro i quali il consumo di alcol si può considerare moderato.
Il CREA e l’OMS (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria e Organizzazione Mondiale della Sanità) nelle loro linee guida identificano una quantità giornaliera di alcol equivalente a non più di 2 unità alcoliche (UA) per l’uomo e non più di 1 UA per donne e gli over 65. La raccomandazione di bere moderatamente riguarda solo gli adulti. Bambini e adolescenti non devono bere per niente.
Per essere ancora più precisi, un’unità alcolica corrisponde circa a 12 grammi di etanolo che sono contenuti in una lattina o bottiglia di birra (330 ml) di media gradazione, in un bicchiere piccolo (125 ml) di vino a media gradazione o in una dose da bar (40 ml) di superalcolico.