La storia della birra è antica e le sue origini si perdono sulle rive del Tigri e dell’Eufrate. Ripercorrendo a ritroso la storia delle più grandi civiltà, è possibile difatti rivivere i momenti salienti di una delle bevande ad oggi più apprezzate in tutto il mondo. Qualche tappa fondamentale?
Dal 4.000 a.C. ai giorni nostri: la storia della birra
Nel 4.000 a.C. in Mesopotamia è diffusa una bevanda derivata dalla fermentazione dei cereali, la cui tecnica è poi mutuata anche in Egitto: qui la birra è considerata bevanda sacra e amata dai Faraoni.
Prima i greci e poi i romani la apprezzano: nell’83 a.C. Agricola, dalla Britannia, rientra a Roma portando con sé tre Mastri Birrai da Glevum (l’odierna Gloucester) e fonda quello che è possibile considerare il primo pub al mondo.
Nell’Alto Medioevo, sono i celti a perfezionare l’arte della birra, soprattutto in Gallia e in Irlanda: una tradizione ancora oggi radicata nella vita quotidiana di queste zone.
I monasteri sono delle vere e proprie fucine birrarie e il più antico è quello di Montecassino che, tra il 629 e il 643, dà vita alla prima birra di Abbazia: una testimonianza in grado di svelare quanto la cultura della birra siaprofondamente legata all’Italia.
Per secoli la birra è prodotta nelle case e da piccoli artigiani ma, intorno all’anno 1.000, avviene una rivoluzione: nasce la figura del Mastro Birraio e la produzione diventa più simile a come la conosciamo oggi e, con l’andare del tempo viene regolata da leggi precise.
Nel 2016 celebra 500 anni il Reinheitsgebot (Editto sulla Purezza) firmato da Guglielmo IV di Baviera, dove si stabilisce che la birra debba essere prodotta solo con malto d’orzo, luppolo e acqua, fissandone il prezzo: una pietra miliare legislativa, tanto da essere estesa a tutta la Germania nell’unificazione del 1871.
Nel 1664, parte dei monaci cistercensi, guidati da Armand le Bouthillier dell’abbazia di Notre Dame de La Trappe in Normandia, fondal’ordine dei Trappisti: sono oltre un centinaio i monasteri presenti nel mondo, ma solo sette producono birra fregiandosi della dicitura di Authentic Trappist Product, osservando la ricetta originale e si trovano presso le abbazie belghe di Achel, Rochefort, Scourmont, Orval, Westmalle, Saint-Sixtus e quella olandese di Koningshoeven.
Alcune invenzioni del XVIII secolo diventano pietre miliari nell’evoluzione della birra: il termometro di Fahrenheit (1760), la macchina a vapore di Watt (1765) e il densimetro (1770) consentono di monitorare temperatura e densità zuccherina in modo scientifico.
Nel secolo successivo, l’invenzione del tostacaffè di Wheeler (1815) in Inghilterra migliora ulteriormente il prodotto, senza trascurare gli studi di Pasteur su lieviti e fermentazione alcolica o ancora quelli di Carré e Linde sui cicli frigoriferi.
A metà ‘800 viene brevettato il processo di produzione delle birre di bassa fermentazione, che non doveva così più seguire i cicli stagionali grazie alla possibilità di controllo delle temperature: è il 1842 e Joef Groll, nella fabbrica di Pils (vicino a Praga) produce birre a bassa fermentazione tutto l’anno, dando origine a un nuovo stile birrario e alla birra di Pils o Pilsen. Pochi anni dopo, la Germania lo segue con le Lager, meno luppolate.
Il ‘900 è il periodo delle scoperte scientifiche riguardanti i processi biochimici, dei trasporti veloci e della nascita dei colossi globali. Grazie a progressi nella ricerca, tecnologie all’avanguardia e innovazione continua, nel XXI secolo l’evoluzione della birra non potrebbe essere diversamente: viva e dinamica per sua natura, la bevanda si proietta così verso il futuro.